Passano pochi minuti dalla condanna a sette anni di carcere del co-fondatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri e una nota della Giovane Italia Sicilia (ex Azione Giovani, movimento giovanile del Pdl) apre una polemica all'interno del partito del Cavaliere. Se i big del partito si schierano compattamente con il senatore condannato, i giovani siciliani e Azione Universitaria puntano i piedi. Uscendo dal coro. "Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di avviare una profonda riflessione all'interno del partito dopo questa condanna che rimane gravissima soprattutto per un uomo impegnato in politica - si legge in una nota della Giovane Italia Sicilia - Non ci uniremo al solito coro di solidarietà già tristemente visto negli anni scorsi per i politici condannati. Il nostro movimento giovanile non può rimanere in silenzio davanti a fatti che minano la credibilità di un intero partito". Ma non basta. Per i giovani siciliani va subito accolta la proposta del ministro Giorgia Meloni (ex An) "sulla introduzione nello statuto del Pdl di una norma che preveda il no alla ricandidatura vita natural durante e l'espulsione per chi è stato condannato in via definitiva per corruzione e mafia".
Parole che scatenano l'irata reazione di Costanza Castello, coordinatrice dei club giovanili del Pdl-Sicilia: "Siamo letteralmente allibiti per l'uscita quanto meno impropria dei 'sedicenti' giovani del Pdl siciliano. Noi che rappresentiamo la parte evidentemente liberale e garantista ne prendiamo nettamente le distanze". Per la Castello quelli di Giovani Italia Sicilia sono solo "arrogantelli cercatori di gloria, votati al protagonismo".
Ma da Azione Universitaria, altra organizzazione giovanile ex An, arriva un nuovo affondo: "Mentre Dell'Utri continua a definire un eroe il mafioso Vittorio Mangano, noi affermiamo con orgoglio che gli eroi dei giovani siciliani sono persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino".
(fonte: www.repubblica.it)
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