La cosa mi ha lasciato un po’ perplesso. Forse alla sua veneranda età ha dimenticato un particolare non proprio trascurabile. È solo grazie al disprezzato Berlusca che lei, un «ex ragazzo di Salò», è potuto assurgere ai fasti di un ministero ancorché senza portafoglio nel 2001-2006; e per di più l’abominevole uomo di Arcore la difese quando veniva accusato di aver fatto giungere al governo il primo «ex repubblichino» nella storia della Repubblica italiana «nata dalla resistenza». Ed è grazie a questa insperata poltrona che lei è riuscito a coronare il sogno della sua lunghissima vita: quello di concedere il voto agli italiani all’estero, benché con una legge tanto pessima nel suo meccanismo e nella sua attuazione pratica che riuscì a portare - con sospetto di brogli - più voti al centrosinistra che al centrodestra nelle elezioni del 2006, contribuendo concretamente a far vincere l’Ulivo di Prodi & C. Nonostante ciò, non venne cacciato a pernacchie dal centrodestra medesimo.
Oggi, dunque, onorevole Tremaglia, lei prorompe in un «alla faccia di Berlusconi!» per lasciare il Popolo della libertà e passare a Futuro e libertà. Benissimo. Ma si è mai chiesto chi è che guida il Fli? Non sarà per caso quel signore che ha portato lei e tanti altri in questo stesso Pdl sciogliendo Alleanza nazionale, e con questo Pdl vincere le elezioni del 2008 e farla rieleggere in Parlamento? Forse sì. E illustre onorevole, caro, vecchio, smemorato «ragazzo di Salò», padre di quell’unico e insostituibile Marzio che il fato ha sottratto a lei e a noi troppo presto, non si ricorda per ipotesi cosa questa guida, questo condottiero, questo duce democraticissimo, ha affermato in merito a certi argomenti ai quali lei dovrebbe essere particolarmente sensibile? Ad esempio, il fascismo: «Fu il male assoluto», ebbe a dire nel 2003.
Ad esempio, rincarando la dose, la Repubblica sociale nelle cui file armate lei militò: «Una pagina vergognosa della storia italiana». E infine, per chiudere degnamente il cerchio: «L’antifascismo è un valore» e sinonimo di democrazia, e la resistenza anch’essa lo fu, a parte qualche trascurabile eccezione che voleva farci diventare un Paese stalinista. Però, nonostante tutto, come costui ha scritto all’Anpi di Bologna pochi giorni fa, «commemorare gli eroici combattenti partigiani che si opposero ai rastrellamenti degli antifascisti è un dovere delle istituzioni».
Onorevole Tremaglia, devo dedurre che anche lei la pensi ormai così, nonostante che a tali rastrellamenti magari ha pure partecipato. Sicché, non ritiene, onorevole fillino, che suo figlio Marzio, che quale assessore alla Cultura della Regione Lombardia volle creare - forse anche pensando a suo padre - un istituto per la storia della Rsi, oggi diretto dal professor Roberto Chiarini, si stia rivoltando nella tomba?
(di Gianfranco de Turris)
Ha ragione De Turris, però credo che la posizione migliore per l'uomo di destra sia né con Fini, né con Berlusconi che son due varianti del centrismo. C'è bisogno anche in Italia, com'è c'è già in Francia (e in tutti gli altri paesi europei), di una Destra che sia autonoma dal Centro. Magari la strada per il Parlamento è più accidentata, però i frutti d'una scelta politica chiara e netta arriverebbero. Il mio sogno è un ballottaggio come quello che ci fu in Francia, nel 2002, con Jean - Marie Le Pen (candidato della Destra) al 19% e il candidato centrista (ossia Chirac) a chiedere indecorosamente il voto socialista
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