
La pubblicazione di questo nuovo documento servirà a sgomberare definitivamente le ombre su Pio XII anche in vista dell pellegrinaggio papale in Terra Santa? Oltretevere ci sperano vivamente. E non è un caso che la notizia sia stata diffusa dalla Radio Vaticana. La lettera è datata novembre 1943 e fa parte del "Memoriale delle religiose agostiniane del monastero dei Santissimi quattro coronati di Roma". "Il Santo Padre - vi si legge - vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati". In calce alla lettera c'è un elenco di 24 ebrei segnalati alle suore per essere ospitati nel convento "per aderire - si sottolinea nell'appunto - al desiderio del Sommo Pontefice".
E' "una rara testimonianza", ha commentato all'emittente pontificia padre Peter Gumpel, gesuita e autorevole storico, relatore per la causa di beatificazione di Pio XII. Lettere analoghe - assicura il religioso - furono fatte recapitare dalla Curia vaticana in tanti altri monasteri dentro e fuori Roma, con l'intento di salvare il maggior numero possibile di vite umane, a partire dagli ebrei. "Si tratta di un documento che io stesso ho ottenuto dalle suore agostiniane - rileva padre Gumpel - un documento scritto, per questo importante. Non è l'unica testimonianza che abbiamo in tal senso. Ci sono numerose testimonianze orali, non solo di suore, sacerdoti, ma pure di altri, ma mancano spesso dichiarazioni contemporanee scritte e questo ha dato occasioni ad alcuni - che continuano ad attaccare Pio XII - di contestare e di dire che 'non ci sono documenti che lui abbia mai fatto qualche cosa durante la retata degli ebrei romani il 16 ottobre 1942'. Questa è una totale falsità. L'unica cosa da rilevare è che in tempi di persecuzioni e in situazioni come allora si vivevano a Roma, una persona prudente non metteva molte cose 'nero su bianco', perché c'era il pericolo che queste cadessero nelle mani dei nemici e poi si prendessero misure ancora più ostili verso la Chiesa cattolica".
"L'opera di salvataggio di Pio XII, attestata d'altronde anche da molte fonti ebraiche stesse - prosegue il postulatore - fu fatta attraverso messaggeri personali e sacerdoti, che venivano inviati a varie istituzioni e case cattoliche qui, a Roma, università, seminari, parrocchie, conventi di suore, case di religiosi, sempre con il messaggio: 'Aprite le vostre porte a tutti i perseguitati dai nazisti', ciò che valeva in primo luogo, naturalmente, per gli ebrei".
"Esistono altri due documenti scritti - rivela ancora il gesuita - ; uno fu inviato al vescovo di Assisi, monsignor Nicolini, che lo fece vedere al suo collaboratore, il reverendo Brugnazzi; tutti e due furono poi decorati dallo Yad Vashem come 'giusti tra i gentili'. Qui a Roma abbiamo invece ormai questo documento della cronaca delle suore agostiniane di clausura. Ripeto: è un'ulteriore conferma che può essere utile nei confronti di coloro che persistentemente vogliono denigrare Pio XII e con ciò attaccare la Chiesa cattolica".
Un documento, dunque, che potrà accelerare anche la causa di canonizzazione di papa Pacelli? "Spero di sì - risponde padre Gumpel - la causa di canonizzazione di Pio XII ha avuto l'ultimo verdetto in data 9 maggio 2007, in cui 13 tra cardinali e vescovi che costituiscono il tribunale più alto della congregazione delle Cause dei santi, all'unanimità si sono pronunciati positivamente a favore delle virtù di papa Pio XII. Attendiamo tutt'ora la firma del decreto da parte di Sua Santità Benedetto XVI".
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