La cultura e' di destra o di sinistra? Quale delle due parti politiche ne detiene l'egemonia? Su questi interrogativi in questi giorni e' nuovamente esplosa la polemica tra gli intellettuali appartenenti alle diverse aree ideologiche. ''La sinistra ha ancora l'egemonia sulla cultura e ce l'ha a maggior ragione quando al governo c'e' la destra'', afferma all'ADNKRONOS il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco intervenendo nel dibattito.
''Quelli di sinistra sono stati piu' furbi, piu' attrezzati, piu' professionali. La destra ha visto frantumarsi i sogni della cultura teo-con, la grande tradizione cristiana risulta sempre piu' marginale e minoritaria, in questo panorama i cosiddetti canali dell'egemonia restano solo quelli a sinistra - spiega Buttafuoco - prova ne sia che tutto cio' che contribuisce a formare l'opinione pubblica, come le grandi industrie, la Rai a perfino le tv di Berlusconi, fino ai giornali o all'editoria e' inequivocabilmente legato sempre a quello che resta il grande carrozzone che una volta definivamo veltroniano. E a maggior ragione lo restera' ancora''.
''Sono dell'idea - continua lo scrittore - che l'incarico fa la competenza. L'italia e' un paese per vecchi. Se pensiamo che alla commissione di vigilanza Rai hanno dovuto, con tutto il rispetto, affidarsi ad una figura veneranda, non avevano a disposizione nessun giovani. La maggior parte dei direttori di giornali e' gente che sicuramente non lascera' il passo ai giovani se non fra venti anni quando questi giovani ne avranno cinquanta. Il ricambio non ci sara' mai. Mentre invece la sinistra in questo, nel potere dell'immaginario della fascinazione mantiene forte quell'egemonia perche' innanzitutto ha ridotto in una sorta di schiavitu' psicologica la destra, ma anche il mondo della finanza e dell'industria. L'Italia e' un paese di periferia, dove tutto arriva in ritardo, aggiornare e sistemare il bagaglio culturale di questa nazione e' una fatica improba''.
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