Nuova azione di protesta dei lavoratori del petrolchimico di Porto Torres che questa mattina, dalle 6:15, hanno deciso di occupare con uno striscione e delle bandiere l'aerostazione di Alghero. La manifestazione è stata decisa per opporsi alla decisione dell'Eni che intende chiudere il cracking di Porto Torres, una scelta che metterebbe in crisi, a catena, migliaia di posti di lavoro. Lo stesso premier Silvio Berlusconi aveva chiesto ieri all'Eni di sospendere i provvedimenti annunciati in attesa della riunione del tavolo sulla chimica che si svolgerà in settimana.
VOLI IN RITARDO. E' riuscito a decollare regolarmente il primo volo per Milano. Mentre sono slittati i collegamenti per Bologna e per Roma i cui passeggeri verranno riprotetti sui voli successivi. In particolare il volo Ryanair per Pisa delle 8:05 è partito alle 8:40 con solo una decina di passeggeri, altri 125 sono rimasti a terra. Il prossimo volo è previsto per le ventidue di oggi ma i posti disponibili sono solo una cinquantina. Ne sono scaturiti momenti di tensione quindi, che hanno richiesto l'itnerento delle forze dell'ordine.
LA PROTESTA. Gli operai si sono quindi trasferiti a Sassari, al palazzo della Provincia. I dipendenti sono disposti a tutto per salvare il petrolchimico, destinato a morire. Attorno allo stabililmento di Porto Torres ruotano migliaia di buste paga.
Tratto da l'Unione Sarda
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