"Perche' dicono che sono negazionista? Perche' una grande parte dei cosidetti intellettuali sono stupidi: non vogliono capire, non vogliono leggere e prendono di me semplicemente delle frasi che estrapolano dal contesto di un discorso facendo poi quello che vogliono".
Lo ha affermato a Trieste lo storico e filosofo tedesco Ernst Nolte divenuto il principale rappresentante del 'revisionismo storico' di quanto accaduto in Germania. Nolte e' stato oggi nel capoluogo giuliano per partecipare all'incontro 'Le premesse storiche della costruzione e del crollo del Muro di Berlino', invitato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Trieste.
"Io ho scritto - aggiunge - molto nella mia vita. Il mio primo libro che tratta del fascismo nella sua epoca era molto lodato dal tutta la sinistra. In questo senso io fui considerato agli inizi un uomo di sinistra. Ho anche scritto per una organizzazione di sinistra. Ho risposto anche alla domanda 'perche' questo passato non viole passare? e avevo detto chiaro che il passato e' un fenomeno storico che sara' sempre presente".
"E in questo senso - spiega Nolte - avevo formulato qualche pensiero, ma cio' che non avevo nascosto e' il fatto che da qualche parte c'e' una relazione molto stretta tra bolscevismo, marxismo da una parte e nazionalsocialismo dall'altra e che molte cose sono piu' comprensibili se si capisce che il nazionalsocialismo aveva nella sua testa un nemico e questo nemico era il marxismo".
Ed ancora, "da questo punto di vista allora - precisa Nolte - tutta la situazione diventa molto piu' comprensibile, senza limitarsi invece solamente a parlare per biasimare". Aiutato quindi dall'interprete, Nolte si formula una domanda. "Ma Hitler e i suoi nei primi tempi erano o non erano impressionati della minaccia di annichilimento diretto verso i nemici di classe?.
Una cosa del resto molto semplice. Ma la gente spesso pensa che io intendo equiparare i due fenomeni: male sia l'uno che l'altro. Io non voglio dire questo, ma volevo distinguere fra le due cose e non restringermi solo a biasimarle. La gente invece sempre biasima".
Lo ha affermato a Trieste lo storico e filosofo tedesco Ernst Nolte divenuto il principale rappresentante del 'revisionismo storico' di quanto accaduto in Germania. Nolte e' stato oggi nel capoluogo giuliano per partecipare all'incontro 'Le premesse storiche della costruzione e del crollo del Muro di Berlino', invitato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Trieste.
"Io ho scritto - aggiunge - molto nella mia vita. Il mio primo libro che tratta del fascismo nella sua epoca era molto lodato dal tutta la sinistra. In questo senso io fui considerato agli inizi un uomo di sinistra. Ho anche scritto per una organizzazione di sinistra. Ho risposto anche alla domanda 'perche' questo passato non viole passare? e avevo detto chiaro che il passato e' un fenomeno storico che sara' sempre presente".
"E in questo senso - spiega Nolte - avevo formulato qualche pensiero, ma cio' che non avevo nascosto e' il fatto che da qualche parte c'e' una relazione molto stretta tra bolscevismo, marxismo da una parte e nazionalsocialismo dall'altra e che molte cose sono piu' comprensibili se si capisce che il nazionalsocialismo aveva nella sua testa un nemico e questo nemico era il marxismo".
Ed ancora, "da questo punto di vista allora - precisa Nolte - tutta la situazione diventa molto piu' comprensibile, senza limitarsi invece solamente a parlare per biasimare". Aiutato quindi dall'interprete, Nolte si formula una domanda. "Ma Hitler e i suoi nei primi tempi erano o non erano impressionati della minaccia di annichilimento diretto verso i nemici di classe?.
Una cosa del resto molto semplice. Ma la gente spesso pensa che io intendo equiparare i due fenomeni: male sia l'uno che l'altro. Io non voglio dire questo, ma volevo distinguere fra le due cose e non restringermi solo a biasimarle. La gente invece sempre biasima".
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