lunedì 20 maggio 2013

Gigi Riva lascia la Nazionale dopo cinquant’anni di azzurro



Deve essergli costato parecchio annunciarlo, non foss’altro perché quest’anno ha festeggiato il cinquantenario con Coverciano. O forse proprio per rendere il giusto tributo alle Nozze d’oro con l’azzurro che Gigi Riva – l’unica persona che nella carta d’identità ha avuto licenza di sostituire il suo nome e cognome con quello di Bomber – ha detto basta.

L’idea peraltro non è nuova, me ne parlava già da anni, e complice qualche acciacco ha deciso di attuarla senza troppe cerimonie. Com’è nel suo stile: asciutto, stringato e sintetico. Del resto da quando Gigi è diventato patrimonio dell’Unesco, nel senso che uno esce, uno entra, ma lui è sempre lì, statuario, unico e iridescente nei nostri cuori,  non ha più bisogno del ruolo di team manager o foss’anche quello di presidente della Figc per essere il numero 1 di sempre. Così numero 1 che è lo stato due volte: 1&1, 11 appunto.

Per noi sardi è stato così da sempre, per i tifosi azzurri l’incoronazione è avvenuta un po’ più tardi. Ma quella data è precisa, così come l’orario: erano le 16,34 del 20 ottobre 1973, quando a 11 minuti dalla fine segnò il 2-0 alla Svizzera all’Olimpico di Roma. Gol numero 35 in nazionale, record assoluto stabilito appunto quarant’anni fa e che nessuno ha mai osato mettere in discussione. Semplicemente perché inarrivabile, come quei palloni scagliati dal suo magico sinistro.

La prima volta che attraversò il cancello di Coverciano, nel 1963, era per una convocazione nella nazionale Juniores. Il presidente del Legnano, Caccia, si era raccomandato di presentarsi con la divisa dei lilla. Eravamo in pieno Boom economico. Oggi di quel Boom ci è rimasto impresso nell’orecchio l’eco dei suoi tiri. E la sua persona. Vera, immutabile, seria. Proprio poche ore fa ho visto uno spot sugli Special Olympics in cui è testimonial per la regia del bravo Jacopo Fullin. Vedrete che anche quello lascerà il segno e sfonderà le reti. Perché è nel suo destino.

(di Nanni Boi, fonte: www.barbadillo.it)

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