"Nel 2008 si sono persi oltre 30.000 posti di lavoro. Tra il 2009 e il 2010 si prevede la perdita di altri 20.000 occupati. Il tasso di disoccupazione e' balzato al 14,1% con 95.000 persone in cerca di occupazione. Il numero di famiglie che vive sotto la soglia di poverta' continua a crescere e rappresenta il 19,4% della popolazione: 320.000 persone, numero destinato ad aumentare nel corso del 2010". Per questi i motivi Cgil, Cisl, Uil richiamano lavoratori, pensionati, associazioni e disoccupati in piazza il prossimo 5 febbraio. "Lo sciopero - ha dichiarato il segretario generale della Cgil Sardegna, Enzo Costa - giunge dopo 10 mesi di mobilitazione pressoche' costante, culminate con uno sciopero dei sistemi produttivi a luglio, tre scioperi territoriali nel Sulcis, a Porto Torres e a Nuoro e l'assemblea delle rappresentanze del popolo Sardo".
giovedì 4 febbraio 2010
Sardegna in crisi, sciopero generale per il lavoro e lo sviluppo
Sciopero generale in Sardegna contro la crisi e per lo sviluppo. Lo hanno annunciato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Sardegna, Enzo Costa, Mario Medde, e Francesca Ticca. La giornata di mobilitazione sara' incentrata sulla crisi socio-economica dell'isola, con particolare riferimento alle difficolta' dei lavoratori del settore industriale, come ad esempio quelli dell'alcoa di Portovesme, della vinyls di Porto Torres e delle aziende della Sardegna centrale. "Con l'incalzare della crisi - dicono i sindacati sardi - le multinazionali presenti nella regione hanno abbandonato l'isola, in un' ottica di riposizionamento globale, lasciandosi dietro cumuli di macerie sociali ed economiche, estendendo il deserto industriale: interi comparti produttivi quali l'alluminio, il piombo e lo zinco rischiano di sparire. L'Eni, l'Ineos, l'Euroallumina, la Portovesme srl, l'Alcoa, la Rockwool, la Uniliver, la Equipolimers, la LegleR rappresentano il culmine di una crisi che attraversa tutte le aree industriali dell'isola, dal Sulcis a Ottana, da Porto Torres a Cagliari, dal Medio Campidano all'Ogliastra, da Oristano a Olbia".
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