mercoledì 3 febbraio 2010

La Grecia rischia la bancarotta, si teme l’effetto-domino


Anche se si possono vedere timidi segnali di ripresa, nelle economie di alcuni paesi colpiti dalla crisi economica, i problemi non sono certo finiti. I governi hanno dovuto far fronte a fallimenti, disoccupazione intervenendo con gli ammortizzatori sociali, e salvando le banche con iniezione di liquidità o prestiti.Questo ha pericolosamente incrementato i bilanci degli stati, facendo aumentare debito pubblico e investimenti per mantenere la stabilità del sistema.
Ora il rischio che si profila all’orizzonte è ancora più grave dei fallimenti aziendali. Già si parla di fallimento di stati, e principalmente la cosa riguarda i PIGS, acronimo che indica Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Sono i paesi più deboli e a rischio insolvenza nell’area Euro, che si sono ulteriormente sbilanciati con la crisi. Vediamoli nel dettaglio:
L’Italia ha un debito pubblico spaventoso, che ne limita da decenni la crescita, dovendo pagare debito e interessi ogni anno. Una spada di Damocle che pende sulla testa dei cittadini, indebitati per circa 30′000 Euro solo per essere nati. Per fortuna il sistema industriale e competitivo è di buon livello, il che permette di resistere, ma è chiaro che il debito italiano è praticamente insolvibile.
La Spagna sta affrontando una disoccupazione terribile al 20%, causata soprattutto dal crollo dell’effimero boom edilizio, e che a lungo inciderà sulle sorti di questo paese che negli ultimi anni correva e ora attende un lungo periodo di sofferenze.
Il Portogallo è il paese che si è sempre mantenuto debole, con un’economia non competitiva e prospettive di sviluppo incerte, soprattutto ora che gli investimenti esteri verranno meno.
La Grecia è il paese europeo con i problemi più gravi nell’immediato. In questi giorni, il governo greco è impegnato nella ricerca di fondi per finanziare il debito del paese, e deve trovare, cosa molto difficile con questo clima, oltre 50 miliardi di Euro entro aprile. I titoli di stato greci vengono ceduti a interessi da record, un segnale grave che presuppone rischi certi per Atene.
La fiducia degli investitori non è certo alle stelle, e questo alimenta le voci secondo le quali la Grecia sarebbe veramente sull’orlo del default. Anche la Cina, che è sicuramente il principale finanziatore dei debiti di tutti i paesi esposti, si sarebbe tirata indietro riguardo al tentativo di salvare il paese. Il problema è che la Grecia è in Europa, utilizza l’Euro, e questo causerebbe una reazione a catena in tutta l’area UE, e destabilizzerebbe le economie molto più che la bancarotta Argentina di qualche anno fa. La Grecia potrebbe addirittura dover rinunciare alla moneta unica per tornare alla Dracma, e sarebbe il primo caso dal’entrata in vigore.
I rischi rimangono elevati, oltre ai PIGS, anche per Rep. Ceca, Lettonia, Ucraina e Qatar, ma molti paesi considerati stabili, come la Gran Bretagna, in realtà presentano tra i bilanci delle situazioni preoccupanti come debito pubblico e privato alle stelle.


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