sabato 2 aprile 2011

Cacciate quello studioso, è un cattolico vero


Cacciatelo, crede nel disegno divino. An­cora una volta sale questo coro contro Roberto de Mattei, vicepresidente del Cnr, studioso di valore ma cattolico inte­grale. Ogni volta che il professor De Mat­tei critica Darwin, l’evoluzionismo e il rela­tivismo, combatte l’aborto e l’eutanasia, e infine sostiene che le catastrofi sono un castigo divino, i difensori della libertà e della tolleranza insorgono indignati non per criticarlo, come è comprensibile, ma per cacciarlo dal Cnr. La convinzione che le catastrofi siano un segno divino non è una trovata aber­rante di de Mattei o di qualche setta inte­gralista, ma è la fede che ha percorso per millenni non solo la dottrina cattolica, co­me sostiene lo stesso de Mattei, ma le prin­cipali tradizioni religiose del pianeta; ebraica, cristiana, islamica e pagana. In questi giorni si è parlato di collera divina e castigo celeste pure in Giappone, esente dai monoteismi.

È il rovescio della Divina Provvidenza: se credi che la mano divina intervenga pietosa nella storia, è coerente credere che intervenga anche per punire. Conosco de Mattei da una vita e mi ha sempre colpito, pur senza condividerla, la sua fedeltà intransigente alla dottrina cat­tolica. Non riesco a pensare un Dio immer­so nella storia che assegna terremoti e sal­vataggi, premi e punizioni. Ma ha ancor meno senso una fede comoda e ruffiana con lieto fine, dove c’è il paradiso ma non c’è più l’inferno, o è vuoto. È uscito in questi giorni un film terribile, «Non lasciarmi», dove un gruppo di cloni umani viene allevato per fornire pezzi di ricambio all’umanità. Dopo gli espianti d’organi, le loro giovani vite «completa­no » il loro corso, cioè muoiono. Ma quei cloni sono ragazzi e hanno emozioni, pen­sieri, amori, anima. A pensarci, quel Dio crudele che manda catastrofi per liberare dal peccato è come quella Scienza crudele che manda a mori­re le sue creature per liberare dalle malat­tie.

Anche lo scientismo ateo ha le sue vitti­me ed esige, come il Dio del Vecchio Testa­mento, di sacrificare Isacco in suo nome. Che dite, cacciamo pure i ricercatori che credono nella Scienza assoluta, o più sag­giamente puniamo le violazioni ma non le convinzioni?

(di Marcello Veneziani)

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