venerdì 8 aprile 2011

Cretino e imbecille in lotta


L'idiozia e gli intellettuali. Il tema della nona lezione del Corso per la prevenzione dell'idiozia poteva essere trattato in tanti modi. Pietrangelo Buttafuoco e Francesco Merlo hanno scelto i toni della leggerezza, in qualche momento addirittura con quelli dell'avanspettacolo. Tanto che forse non è un caso se volendo spiegare come e perchè l'editorialista di Panorama e quello di Repubblica si fossero presentati in coppia pur avendo apparentemente in comune solo il fatto di essere entrambi siciliani, Buttafuoco abbia fatto un ardito parallelo con altre due coppie di siciliani, quelle di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e di Ficarra e Picone, che hanno sicuramente bazzicato più i palcoscenici del varietà che le aule universitarie e le sale delle biblioteche. E forse non è un caso che nella tradizione appunto del migliore varietà abbiano ricoperto a turno il ruolo del comico e quello della spalla che dà lo spunto per la battuta.

Merlo mette subito in chiaro: ‹Non tutti gli intellettuali sono cretini, ma tutti i cretini sono intellettuali›, e disegnando l'identikit di due categorie, il cretino cognitivo (sa un po' di inglese, se è raffinato anche un po' di francese, è ben vestito, si eccita sul tema del clima, legge solo in bagno e per questo ha una cultura di cacca) e il cretino di sinistra (è sempre contro i ponti, ama i caprioli ma schiaccia le mosche e le zanzare, non ha bisogno di leggere Gramsci perchè vede direttamente Santoro in televisione, considera le pale eoliche sempre mafiose e rimpiange le lucciole) che spesso e volentieri si sovrappongono. Sul cretino di destra, Merlo non ha dubbi: ‹Per me è il berlusconiano›.

Buttafuoco, che spiega di non riconoscersi nello stereotipo dell'editorialista di destra, la prende alla lontana ma conclude che, per esperienza vissuta, secondo lui, il cretino è sempre di sinistra, mentre ‹L'imbecille è di destra›. Per Buttafuoco, anche il conformismo è sempre di sinistra e comunque, a proposito di intellettuali: ‹Sfortunati gli scrittori di destra, quelli di sinistra non li leggono perchè sono di sinistra, quelli di destra non leggono proprio›. ‹Gli strumenti del cretino sono l'indignazione e l'invettiva, e il fantuttone, che è un fannullone indaffarato sempre pronto a intervenire su tutto, è il tipico esempio di cretino›, rilancia Merlo ricordando di avere coniato quella definizione per il ministro Brunetta che se l'era presa con i fannulloni.

Buttafuoco polemizza con Umberto Eco, che stigmatizzando il bunga bunga di Arcore aveva detto che lui la notte faceva tardi leggendo Kant. ‹Io preferirei fare tardi con Nicole Minetti›, ha sottolineato Buttafuoco suscitando la disapprovazione di Merlo: ‹Ma io sono un cretino di sinistra, lui un intelligente di destra›. Nella veste di buon insegnante, Merlo propone anche due buoni rimedi contro l'idiozia: la distanza e la laicità. "Ma purtroppo - ammette - la laicità è una virtù difficile da esercitare".

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