lunedì 28 maggio 2012

Cardini: non confondere il cristianesimo con lo Stato


Lo storico Franco Cardini mette l'accento sulla confusione che spesso si fa fra queste due realtà e invita a «non gridare al cristianesimo offeso e tradito anche perché non è in causa il cristianesimo» in questo momento di turbolenza per il Vaticano. Che ha visto la sfiducia nei confronti del presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, e oggi al fermo del presunto «corvo» Paolo Gabriele, aiutante di camerà della famiglia pontificia, accusato di essere in possesso di documenti riservati. «Se ne sa ancora poco, è presto per fare illazioni. Ma, certamente, noi dimentichiamo che il Vaticano è uno Stato, ha un apparato istituzionale, è anche una grande potenza economico-finanziaria e da tutto questo conseguono una quantità di elementi che complicano un quadro che noi, un po' distrattamente, ameremmo essere un quadro religioso», dice Cardini. 

Lo storico insiste poi sul fatto che «confondiamo lo Stato Città del Vaticano con la Chiesa e con la confessione cattolica della fede cristiana. È un errore dal quale dovremmo guardarci e lo facciamo un pò tutti». Per Cardini «non è particolarmente strano quello che è accaduto a Gotti Tedeschi. È una disavventura professionale che può succedere a qualunque esperto di finanza investito di una responsabilità così delicata come quella dello Ior, chiacchierato da tempo. Il nome di Marcinkus è diventato qualcosa di impronunciabile, come Dracula e il vampiro». 

«Gotti Tedeschi lo riterrà uno smacco alla sua carriera professionale ma - continua lo storico - siamo tutti esposti a queste cose. In tempi si recessione economico-finanziaria è normale che succedano. Lo Stato Città del Vaticano non è lo Stato Europeo, ma risente della crisi attuale». Lo Stato Città del Vaticano, ricorda Cardini, «è una realtà nata nel '29 per risolvere un grosso problema che riguardava lo Stato Italiano: quello del contenzioso dei beni sequestrati e della libertà delle coscienze» ed «è chiaro che esistono i segreti di Stato. Facciamo l'errore di attribuire al Vaticano una superiorità morale e spirituale che non è nell'ordine delle cose storiche».

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