venerdì 18 dicembre 2009

Uranio, due probabili casi in Sardegna


Solo tre giorni fa è stata diffusa la notizia di una nuova vittima dell'uranio impoverito: un militare pugliese di 29 anni morto dopo una missione in Somalia. Ora l'Associazione vittime uranio fa sapere che ci sono altri due casi probabili di contaminazione. Riguardano un militare e un ex militare, entrambi della provincia di Cagliari. «Un sottufficiale dei carabinieri di 45 anni - spiega il legale dell'associazione Bruno Ciarmoli - sta combattendo con un linfoma non Hodgkin che gli è stato diagnosticato al rientro da una missione in Bosnia nel 2001-2002. L'uomo ha presentato la domanda per il riconoscimento della causa di servizio nel 2004, ma non ha ancora ricevuto risposta. A un ex militare dell'Aeronautica di 32 anni nel 2003 è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin maligno alle vie respiratorie».

L'aviere aveva prestato servizio di leva nel 97/98 al poligono di Capo Teulada, dove ha svolto diverse mansioni nella polveriera, effettuando i servizi di guardia armata e sparando ai poligoni. «A febbraio-marzo '98 c'è stata una grande concentrazione di trasporto e deposito armi e munizioni presso tutta la base - ha raccontato all'associazione l'ex militare, oggi 32enne -. I militari venivano così a contatto con casse di munizioni abbandonate. I medici hanno supposto che la mia malattia può essere stata provocata dalle micropolveri inalate nel poligono».

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