mercoledì 29 dicembre 2010

Altro che Ruby, “donna Rachele” è vero feuilleton


Un soggetto del genere nessuno avrebbe avuto il coraggio di scriverlo, né tantomeno di metterlo in scena. L’ex ragazzo con il maxi cappottone di pelle, il delfino di Almirante, il protagonista dello strappo con qualsiasi cosa, compreso quello con il premier, ha strappato di dosso un completino di pizzo (lavoriamo di fantasia) a una escort di nome Rachele? E per rendere la pochade più iperrealista la ragazza sarebbe persino di Reggio Emilia. Potenza del feuilleton, magnetismo del nome della moglie di Mussolini, evocazione della terra che diede i natali al duce, qualcuno ci crede. Per le escort del premier nomi esotici o nella tradizione: Patrizia, Nadia, Ruby e Noemi. Per Fini un bel tuffo retrò nel passato: Rachele.

La notizia parte dal “Giornale”. Le foto di Rachele e il link al sito di appuntamenti Escort.inn circolano già sul web. «Rachele, italiana, Escort in Reggio Emilia / Splendida escort, appena tornata a Reggio Emilia. Ciao sono Rachele Italiana, giovane, elegante, molto sexy e provocante, sono una modella pronta ad esaudire ogni tuo più particolare desiderio, posso riceverti o raggiungerti con un pò di preavviso. Sono esperta di feet job e sono una severa padrona e se lo vuoi anche con pioggia dorata e cioccolata. Chiamami ti aspetto per farti godere!!! Disponibile anche per cene e spettacoli hard di alto livello».

A conoscere le lingue e le perversioni, la signorina dimostra di avere talenti, fantasia e disponibilità, anche culinaria. Ma la rete vomita annunci di gran lunga più fantasiosi di quello della bella Rachele. Nessuna certezza sui fatti e neppure sull’identità della signorina, ma grande scoop per la testata che lo ha lanciato e gran bella pubblicità per la misteriosa e versatile Rachele.
Sui trent’anni, tacchi vertiginosi e pantaloni di pelle, e una gran voglia di chiacchierare: «Il presidente della Camera è stato con me tre volte, pagava 2mila euro per il mio silenzio». Si definisce “di destra” e proprio per questo ha scelto come nome d’arte quello della moglie di Mussolini. Il primo incontro a novembre 2009. Fini con l’auto blu e la scorta fuori ad aspettare (come Marrazzo), la cifra 500 euro ma la cifra arriva rapidamente a 2.000 (la stessa di Patrizia, garanzie sul residence escluse). Altri due appuntamenti a maggio e a settembre di quest’anno. Poi il silenzio. Anche le escort, come le formiche, si incazzano. Molto più delle formiche e con più tempismo. Sono cicale loro, mica hanno tempo da perdere. Rachele sull’onda del fango fa il surfing da professionista. Il filmato gira da mesi nel suk degli scandali, ma questo è di sicuro il momento giusto.

Le bombe meglio farle espodere a grappolo. Mesi di gigantografie dalla piantina della casa di Montecarlo, delle stigliature della cucina Scavolini e del citofono con su scritto con grafia incerta “Tulliani”, non sono bastati. Il leader ribelle, sconfitto in aula, deve essere definitivamente annichilito. Finti attentati e bombe del sesso dovrebbero bastare a fare terra bruciata.

“Libero” e “il Giornale” in trincea, Fini il bersaglio, ma in ballo c’è anche la guerra degli scoop di due giornali che si litigano copie, firme, e persino i direttori. Chi vincerà nella guerra delle copie? Chi conquisterà stabilmente il target di centrodestra, quella pancia del paese evocata così di frequente da ricordare i macellai di una volta? Scivoliamo via dalla macelleria e ci rifugiamo nel gossip da parrucchiere. Non vogliamo più sentire i colpi di mortaio. Un momento, sembrano aver cambiato direzione… stanno sparando a Fini o i direttori si stanno sparando tra di loro?

(di Cinzia Leone)

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